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MUSICOCROMÌA SINESTESICA DEL FOGLIAME

ARMONIA MUSICALE E PROCESSI VITALI CLOROFILLIANI

©2018 Alberto Tebaldi

Sarò lieto di mettere il © copyright dell'autore di questa immagine



ENNEAGRAMMA E MUSICOCROMìA SINESTESICA DEL FOGLIAME


Diventare un musicista, in fondo, non è poi così difficile! È sufficiente dedicarsi allo studio di intervalli, scale, accordi e praticare il tutto impegnandosi ad acquisire, col passare del tempo, una certa tecnica d’esecuzione. Se poi si ha la fortuna di avere in dote una discreta dose d’orecchio musicale e, perché no, uno spiccato senso ritmico, la strada del successo è pressoché spianata.

Ed ecco che il mondo trabocca di musicisti, molti dei quali con la "M" maiuscola. Certo, dal grande UTero di Mater Musica andrebbero estromessi gli hobbisti, gli spiaggiafaloìsti, i marchettari da cerimonia, i manieristi e i cloni. Nel Sacro Graal resterebbero di diritto i professionisti, gli educatori (seri e preparati) e, naturalmente, i Grandissimi che han fatto, stan facendo o faranno la Storia. Ho scartato in partenza gli pseudo-tuttologi del ramo, non solo perché irritano i testicoli al solo sentirli aprir bocca, ma perché avrebbero infettato con i loro aliti saccenti l’Athanor e i Processi di cui voglio trattare.

Scrematura fatta, ciò che resta non sembrerebbe affatto male! Musicisti altamente preparati, la cui musica risveglia gli animi. Eppure, tra questi – se relazionati al grande insieme – sono ben pochi gli “alchimisti” del settore in possesso di una reale coscienza musicale. Parlo non a caso di operatori alchemici, poiché credo che l’Arte sia in stretta correlazione con la Coscienza.

Già! Ma coscienza di cosa?

La coscienza di cui parlo si basa sull’esercizio dell’intuito e sulle Leggi di Natura, sperimentate ed esperite in direzione di una comprensione profonda delle forze manifeste e occulte. E allora, ecco che la nostra Coppa inizia a riempirsi di oscure vacuità in libera caduta negli abissi dell’inconsapevolezza. Eppure qua e là piccoli Soli si aggregano, rivelandosi in tutto il loro fulgore.


La Decostruzione cadenzale è un esempio di come sia possibile esperire visivamente (e, dunque, per via sinestesica) alcuni rapporti vibrazionali insiti nella cadenza II-V-I maggiore.


Esiste un forte legame tra il nostro Sistema musicale e le Leggi di Natura. Se un brano musicale è costituito in gran parte da progressioni o cadenze II-V-I, lo si deve proprio alla natura (umana, in questo caso), figlia essa stessa delle Leggi di Natura. Ed è la Natura stessa a suggerirci l’importanza del Suono (vibrazioni sottili) attraverso la manifesta musicalità dei Processi vitali delle foglie di un albero. Basterebbe osservare quello che (non del tutto correttamente) ci è stato insegnato, sin da bambini, riguardo al processo di degradazione delle foglie degli alberi in autunno. Il passaggio dall’umido al secco (processo tipicamente alchemico) con l’annichilire delle foglie stesse, nasconde un fenomeno estremamente più sottile che va ben oltre la comprensione puramente chimico-scientifica che se ne conosce. Le foglie dell’albero in autunno, infatti, risuonano di vibrazioni specifiche in progressioni armoniche che ruotano attorno alla nota mi (E) e al tetracordo di Em7.

*sarebbe meglio dire E7sus4, come indicato nelle Tavole inserite nell’articolo, ma la questione è piuttosto complessa da spiegare in poche righe. Chi interessato potrà approfondire nel mio primo libro

Alberto Tebaldi

1. Metodologie di linguaggio musicale, p.1

Teorie sul suono, sul colore e sulla forma applicate all’Armonia e all’Improvvisazione

Edizioni Musicali SINFONICA JAZZ (Nuova Carisch®) ©2001

*attualmente disponibile solo in formato eBook + Mp3

Il processo di degrado di una foglia ha generalmente inizio (dipende da molti fattori e concomitanze) con l’ingiallimento della pigmentazione della foglia stessa. In questa fase, il colore giallo è strettamente legato al colore arancio. Ciò dipende dai carotenòidi che, con il progressivo impoverimento di clorofilla (pigmento verde), iniziano a manifestarsi. Stessa cosa in relazione agli antocìani che colorano la foglia di rosso e viola.


La Tavola sottostante schematizza i processi appena descritti evidenziando fortissime e naturali connessioni con Processi enneagrammatici legati, a loro volta, alla Legge dell'Ottava.


Il Processo si dipana in 9 passaggi.

Ciascuna figura geometrica rimanda al numero relativo:


_ triangolo e triangolo sferico _ 3

_ trapezio e quadrato _ 4

_ ellisse e cerchio _ 1


• Osservando il grafico, risulta evidente il primo calcolo numerologico relativo alla sola cadenza II-V-I mag (triangolo-quadrato-cerchio):


3+3 = 6 (exade)

4+4+4 = 12 = 1+2 = 3 (triangolo)

1 (punto)


*in sostanza, le tre parti fondamentali che costituiscono l’Enneagramma. Eh già, perché purtroppo chi studia l'Enneagramma si dimentica spesso (diciamo sempre?) che esisite un punto centrale, una singolarità senza la quale l'Enneagramma con le innumerevoli implicazioni del simbolo stesso non potrebbero neppure esistere.

(Qualcuno avrà notato che l'Enneagramma che ho disegnato nella tavola non è costituito da un cerchio, come sempre lo si disegna, bensì da due dodecagoni intrecciati. Il motivo non potrò spiegarvelo in questo articolo. Vi basti sapere che il cerchio a cui siete abituati e che avete sempre dato per scontato come elemento caratterizzante il simbolo, è di fatto una distorsione visiva, forse il maggiore enigma (o inganno, se preferite) che l'Enneagramma porta con sé.

Inoltre:


6+12+1 = 19 = 1+9 = 10 = 1+0 = UNO (1)

Beh, che dire!? Non poteva essere altrimenti!

Il Processo in maggiore di tensione e distensione non può che restituire il numero 10, che se da un lato rappresenta il 3 superiore (tutto nasce dal numero 3, tutto nasce dalla nota Mi e dal colore verde), dall'altro rappresenta l'UNO, il finito (non l'infinito, non cadete nel condizionamento che poi vi fate male!), il TUTTO della concezione ermetica.

Sì, lo capisco, non sono concetti facili da comprendere.

Non è un caso che, ormai da anni, tengo incontri su questi argomenti. Per cui, se sei interessato/a, puoi sempre scrivermi e sarò lieto di fornirti tutte le informazioni al riguardo.

Andiamo avanti.

• Osservando ancora il grafico, risulta altrettanto evidente il calcolo numerologico relativo alla cadenza ii-v-i min (ellisse-triangolo sferico-trapezio)


(1)+3+4 = 7 (8)

Beh, ci sarà un motivo per cui, anche se all'apparenza sembrerebbe un paradosso, insita nell'Enneagramma ritroviamo la Legge del Sette, guarda caso anche detta Legge dell'Ottava (ma che fa capo alla geometria del 6).

Ok lo so, vi scoppia la testa... :)


Per il momento mi fermo qui con una riflessione.


È curioso che il termine “scienza” equivalga, numerologicamente, al numero 5 (numero esotericamente legato all’Uomo o, ancor meglio, al 'femminile') e che le due lettere C e O (di CO-scienza) siano, guarda bene, un 6 e un 3, numeri "geometrici" tipici degli elementi del simbolo esoterico enneagrammatico. Insomma, un po’ come a dire che la scienza senza lo studio del non-manifesto, non potrà mai restituire alcuna Viriditas.

In conclusione

la dimostrazione esposta in questo articolo non vuol certo essere esaustiva, tantomeno un punto d’arrivo, bensì uno stimolo per altri ricercatori che, come me, percepiscono le forti influenze che i piani invisibili esercitano sulla realtà condivisa.


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Alberto Tebaldi ©2022

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Chi volesse approfondire le ricerche esoteriche e musicali solo sfiorate in questo articolo può partecipare agli INCONTRI CONFIDENZIALI SUGLI INSEGNAMENTI ESOTERICI che Alberto Tebaldi tiene On-line.

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