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ARTEsegreta

IL PORTAMENTO DI CROCE

HIERONYMUS BOSCH

ANALISI ESO-ALCHEMICA

PREMESSA

Il "Portamento di Croce" (o Salita al Calvario o Cristo portacroce o chi più ne ha ne metta) è un’opera datata tra la seconda e la terza decade del 1500 (praticamente non lo sanno) ed è attribuita (con qualche riserva) a Hieronymus Bosch.

​

Ciò che mi interessa evidenziare in questo articolo è come questa raffigurazione possa essere perfettamente attualizzata, nei suoi concetti base, comparandone il simbolismo in essa contenuto con l’avvilente condizione umana odierna.

Tralasciando le analisi ufficiali del dipinto (analisi che potete trovare facilmente sui libri di Arte o in rete) sulle quali ci sarebbe da parlarne (qualcosa, in tal senso, potrete estrapolare da ciò che troverete qui scritto), proverò a proporne un'analisi il più possibile scevra da qualsivoglia condizionamento per così dire “storico e storicistico”.

 

ATTENZIONE:
prima di continuare a leggere, vi invito caldamente a provare da soli a intercettare i svariati messaggi simbolici che naturalmente quest’opera cela in sé.

Il Portamento di Croce
Hieronymus Bosch

1510/35 - Olio su tavola, 76,7 x 83,5 cm

Gand, Museum Voor Schine Kunsten

Hieronymus Bosch.jpg

ANALISI ESO-ALCHEMICA

Nel dipinto compaiono 17 volti + 1 …diciamo barra 2, a causa del “doppio” volto del nostro "personaggio principale".

Escludendo proprio questo "doppio", l’asse verticale della Croce evidenzia la separazione del gruppetto dei 5 volti di sinistra dal gruppo più nutrito dei 12 di destra (in sostanza l’8 archetipale). Inutile che io sottolinei il chiaro riferimento all’Ottava, chiunque potrà percepirlo anche da solo.

Il Cristo posto al centro della scena – per lo sgomento di molti di voi che inorridiranno leggendo questo mio scritto – “non è propriamente Gesù”, come potrebbe sembrare (che volete… l’apparenza spesso inganna, ma più spesso l’ignoranza), bensì un "principio" (oserei dire un vero e proprio archetipo, che nulla ha da spartire con le aberrazioni catto-religiose colpevoli di essere tra le maggiori rovine della storia dell'umanità).

Il Cristo, dunque... Chiave e Serratura della stessa Porta, quella Porta che conduce al Cammino lungo la Spirale retroversa iniziatica, che, mi duole dirlo, per quanto potenzialmente accessibile a tutti, alla luce dello squallore di personaggi che animano la nostra epoca (politici, militari, pseudoscienziati, comunicatori corrotti e marmaglia di miserabili varia) è piuttosto evidente che, ahimè, non lo sia affatto.

 

Torniamo al Cristo.

Bosch ne rappresenta il volto con gli occhi totalmente chiusi, a differenza dell’impronta impressa sul telo della Veronica, volto che non a caso ne evidenzia l’aspetto umano, materiale, in contrapposizione a quello spirituale che governa il centro esatto del quasi quadrato, le cui misure (non è dato saperlo con certezza) sembrerebbe siano 76,7x83,5 cm il che, se così realmente fosse, non mi stupirebbe affatto:

 

7+6+7+8+3+5= 36

 

36, il numero geometrico dello Spirito, il colore blu, l'enneagrammatico "Ritorno del Re" (a proposito, pensavate che Tolkien fosse un bifolco per caso?), il trigono che interseca l’exade, il Portatore di Luce, ecc. (Nel caso in cui le misure non fossero quelle esatte, pazienza... è stata l’occasione per fornire qualche spunto sul valore 36).

 

Mal di testa?

Lo capisco, non è semplice! Ma, se può consolarvi, nemmeno impossibile!

Ciò che conta è la Volontà di iniziare a comprendere.

 

Passiamo alla Croce.

Di questa, bene in evidenza è stata rappresentata l' asse verticale, quella spirituale per l’appunto, mentre l’asse orizzontale è quasi totalmente nascosta, compenetrata nel suo simbolismo materiale con la bieca rozzezza della gran parte dei personaggi assembrati (ci vorrebbe la mascherina, direbbe qualche testa bacata) attorno alla Croce stessa.

Il paragone con il mondo animale che spesso viene fatto nel descrivere la bestialità degli sguardi di questo "gregge" di uomini ordinari, involucri vuoti come esoscheletri privi di Anima, è del tutto errata. L’idiozia, l’ottusità e la malvagità umana non hanno e non potranno mai avere paragoni... figurarsi con il sacro mondo animale.

 

Andiamo avanti.

Il Cristo, emanando 9 raggi di luce (dai, coraggio! Qui Bosch la Chiave ve la sta fornendo su un piatto d'argento), più che sorreggere la Croce sembrerebbe abbracciarla (nel significato più alto che questo termine può avere), a occhi chiusi, ben lontano dalle bassezze e dalla virulenta inconsapevolezza che lo circonda.

I colori predominanti rimandano alla “Tonalità occulta” posta al di là dell’asse d’inversione (scusatemi, lo so che è troppo), ma in particolare al colore Rosso, la bassa materia in netta contrapposizione con l’elevazione nello Spirito rappresentato dall’Azzurro (soggetto anch'esso alla corruzione, purtroppo, come ben simboleggiato dalla malvagità del volto con il copricapo azzurro, per l'appunto, di fronte al Cristo), il tutto ben descritto dal cappello a punta del Mago sulla destra del dipinto. Insieme alla Veronica a sinistra e al Vecchio in alto i tre sembrano essere gli unici in stretta connessione con il Cristo (non a caso tutti e tre con gli occhi chiusi, ormai liberi e incuranti delle follie di questo mondo).

Il Vecchio è saggezza, Conoscenza - Il Mago rappresenta l’aspetto magico, miracoloso, “divino” - La Veronica rappresenta l'energia sessuale, il Fuoco femmineo creativo. Un triangolo ideale non semplice da vedere. Ma è proprio qui che il buon Hieronymus dimostra di essere, lui stesso, un vero iniziato, inserendo nel dipinto quella “mollichina di pane” utile solo a chi ha occhi per VEDERE. Infatti, il triangolo semicoperto posto proprio sotto al Cristo e che si distingue (come prendendone le distanze) dallo sfondo rosso, sembra quasi suggerire con i suoi anelli (cerchio = spirito) ai suoi vertici la tripartizione spirituale da ricercare, quasi fosse un “caccia al Tesoro” (all’Oro alchemico, in questo caso), all’interno del dipinto stesso.

 

 

Ok, mi fermo qui... promesso!

Si potrebbe andare "Oltre", ma temo di aver perso molti di voi già da un pezzo.

 

L’umano (nella grandissima parte dei casi, come è estremamente facile constatare oggi) al pari della maggioranza dei volti raffigurati in questo dipinto, resta purtroppo la caricatura di sé stesso, la "dissonanza" delle sue potenziali e più alte vibrazioni. Una creatura tutt'altro che evoluta, abbrutita, rozza, stupida, il cui livello coscienziale tende a precipitare sempre più verso gli abissi della sua malinconica inutilità. Un umano di cui una giacca e una cravatta, piuttosto che una divisa, non riusciranno mai a nascondere la pochezza, le miserie, se non agli occhi degli stolti e degli sprovveduti.

 

Per concludere,

se non riuscite a vedere la correlazione che c’è tra questo dipinto e lo stato attuale dell’umano… beh, siete autorizzati a preoccuparvi! Perché è molto probabile che voi facciate parte della enorme ciurmaglia predominante che non ha la più pallida idea di cosa voglia dire Coscienza e Consapevolezza di Sé. Coscienza e Consapevolezza dell'ESSERE umano.

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