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CORONAvirus per pochi, ma non per tutti.

PROCESSI INVOLUTIVI

di Alberto Tebaldi ©2020

Sarò lieto di mettere il © copyright dell'autore di questa immagine



CORONAvirus per pochi, ma non per tutti!


Vorrei far notare che il mondo intero (e l’Italia in particolare, con la complicità di un Governo fatto e strafatto d'una politica tossica nelle mani di "individui morti") sta spacciando un’influenza più aggressiva del solito per una epidemia mortale.


Epidemia [dal lat. mediev. epidemia, gr. epidēmía, dall'agg. epidē´mios, propr. "che è nel popolo"]

Ebbene, questa "epidemia" non è affatto nel popolo, bensì nella testa malata dei media innanzitutto, schiavi di poteri criminali che per i loro scopi gettano deliberatamente alle ortiche l’economia di nazioni intere, nonché di semplici lavoratori, calpestando i diritti umani del popolo al solo scopo di diffondere paura e psicosi nelle teste, ahimè, di quella fetta di umanità idroponica di gente condizionabile e inconsapevole.


Sveglia!

Chi possiede un briciolo di 'Coscienza di sé' non ha bisogno di essere un virologo per vedere cosa sta accadendo.

Chi ha voglia di farsi imbrigliare il cervello, si accomodi pure!




AGGIORNAMENTO al 12 mar 2020


Quello sopra è ciò che scrivevo sei giorni fa (6 mar 2020). In soli sei giorni la situazione in Italia (e nel resto del mondo) è notevolmente peggiorata, e questo è sotto gli occhi di tutti. Ciò che non è cambiato, però, è che le cause di decesso sono riconducibili in enorme percentuale a pazienti immunodepressi e al conseguente aggravarsi di serie patologie pregresse. È evidente, e sarebbe inutile sottolinearlo, che ciò non rende la situazione meno grave, ma questo aspetto è un qualcosa che non può non essere tenuto in considerazione in una analisi seria e ad ampio spettro su ciò che nel profondo questo virus rappresenta per l'intera umanità, ossia l'evidenza di un totale fallimento dell'umanità, che nel XXI secolo non è ancora in grado di rispondere alla domanda "Cosa sono?" e, come conseguenza, di comprendere profondamente quali siano i limiti del ruolo che è stata chiamata a ricoprire sul pianeta Terra.


Ribadisco, dunque, che... "Chi possiede un briciolo di 'Coscienza di sé' non ha bisogno di essere un virologo per vedere cosa sta accadendo."

Questo tipo di coronavirus presumibilmente farà il suo corso per poi scomparire, come già successo in passato con altri virus. E l'Uomo ricomincerà a non rispettare il pianeta, perpetuando (o peggiorando) i propri comportamenti, quegli stessi che lo hanno condotto allo stato di crisi attuale.


Per come la vedo io, non sarà un virologo (o la scienza in generale) a salvare l'umanità, ma la capacità e la volontà di una presa di coscienza globale che, ahimè, sembra ancora molto lontana.


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Alberto Tebaldi ©2022

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