
ARTEsegreta
POVERE CREATURE!​
sesso alchemico​
ANALISI ESO-ALCHEMICA
PREMESSA
POVERE CREATURE! (titolo originale POOR THINGS!) è una fiaba tetra, a tratti grottesca, intrisa di numerosi simbolismi che vanno
ben oltre la lettura superficiale che da più parti è stata fatta (e, ahimè, viene ancora fatta) di questo che rischia di essere uno dei migliori film della storia di un “certo” cinema.
Prima di iniziare ci tengo a precisare che l’analisi esposta in questo articolo si riferisce esclusivamente alla trasposizione
cinematografica del racconto di Alasdair Gray e non al libro (che sto ancora leggendo!).
Il film è disponibile alla visione
sulla piattaforma Disney +
POVERE CREATURE!
tratto dall’omonimo romanzo
di Alasdair Gray
1992
Film di Yorgos Lanthimos, 2023

Locandina Film di Yorgos Lanthimos 2023
INTRO!​
Quella del regista Yorgos Lanthimos risulta essere sin dal principio una pellicola lisergica
e disturbante, coadiuvata da un tessuto sonoro dissonante e dalle trame sfilacciate, come tagliate (anch’esse) dal bisturi della follia di un ispiratissimo Jerskin Fendrix.
Il packaging scenografico e costumistico dai richiami estetici steampunk, contestualizzati
in un mondo ottocentesco vittoriano, gotico, liberty e barocco al contempo,
è a dir poco onirico, ipnotico e visionario.
Come nella migliore tradizione costruttivista, il comprendere un qualcosa passa inevitabilmente attraverso la comprensione dicotomica del cosa quel qualcosa in oggetto non è,
e POVERE CREATURE! di certo non è e non può essere il mero messaggio
di empowerment femminile che, a un’analisi superficiale, può sembrare essere.
Bella Baxter, la protagonista del racconto magistralmente interpretata da Emma Stone,
è la Dorothy Gale che (viceversa) dello squallido e deprimente grigiore del Kansas non sa proprio cosa farsene, capace di assolvere in men che non si dica alle istanze di cervello,
cuore e fegato di oziana memoria innescando processi autopoietici, omeostatici
e di riconfigurazione del proprio dominio animico con la totalità unitaria alla quale capisce,
sin dall'inizio della storia, di appartenere.
Bella Baxter esperisce così la complessità del mondo fenomenico attraverso l’appercezione
di quei processi bio-chimici che gradualmente scopre essere flussi “elettrici” capaci di invadere
la propria macchina biologica e di accendere e alimentare la fiamma del Fuoco creativo interiore,
al centro esatto del plesso sessuale (da notare i lunghissimi capelli corvini della donna, simbolo erotico per cui il regista e la costumista Holly Waddington hanno dichiarato di essersi ispirati
a un dipinto di Egon Schiele).
Il detto "lo scopriremo solo vivendo!" viene riconvertito a un livello istintuale e intuitivo da Bella
nel più eso-alchimico "lo vivremo solo scoprendo!". Ebbene sì, perché questo racconto,
in prima istanza, parla di Opus alchemico, di Conoscenza e di Anima.
teaser

Locandina

Scena del film
SESSO ALCHEMICO!​
*SPOILER
Victoria Blessington si getta nelle acque del fiume vestita di blu. Il riferimento al concetto esteso
di "flussi", di "ciò che scorre" e che nessuno sarà mai in grado di fermare è evidente. Il blu del vestito simboleggia lo Spirito, ora liberato nelle acque della memoria, memoria che emergerà successivamente dall’amnesia di "ciò che si è" nell’intimo del proprio Essere.
Blessington diviene così Baxter, ovvero "colei che opera attraverso la Luce" (Il termine "baxter"
deriva dall'antico termine inglese "bakstere" che significa panettiere, colui che lavora il pane.
Il simbolismo con la Luce e il Corpo è piuttosto evidente).
Bella, dunque, incarna una moderna Pistis Sophia determinata a ricongiungersi con la Luce Suprema
e alla quale viene restituita la Luce grazie all’intervento del Primo Mistero (nel film, in modo
del tutto paradossale, incarnato e semioticamente "ibridato" con la figura di Godwin).
Bella Baxter si incammina lungo il Sentiero iniziatico che conduce alla Verità, da intendere come Viriditas (Verde > Anima). Non a caso il nome "Bella": la bellezza dell’auto-coscienza e della Libertà, nonché di quella verità che Godwin Baxter le nasconde relativamente alla sua vera identità tentando, almeno inizialmente, di tenerla intrappolata con sé per tutta la vita.
[Sul finire del film, Bella rimprovererà Godwin per averla tenuta all’oscuro (nell’oscurità) di tutto].
Godwin, pertanto, incarna simbolicamente la figura del Demiurgo.
Il nome Godwin deriva dall'unione dei termini "God" e "wine", ossia "deità" e "amato" (amore, desiderio, passione), ma anche "vino" (inteso come Spirito) dunque "Spirito di Dio" (amato nonostante tutto, verrebbe da aggiungere!).
Il dott. God, d’altronde, è prima vittima del deontologismo-orrorifico subito da suo padre e,
ora che è adulto, come una co-azione a ripetere fa ciò che gli è stato insegnato, ovvero giocare a fare Dio deturpando la sensatezza della Vita (gli animali ibridati chirurgicamente
stanno a simboleggiare le Anime deturpate dell’intera umanità, vittima delle aberrazioni
del suo stesso intelletto).
I temi di rinascita, redenzione e cambiamento nella visione di una emancipazione femminile
e femminista imperdonabilmente semplicistici dell’opera cinematografica si condensano
nel macro-tema della Trasmutazione alchemica in una visione più matura, oserei dire,
e consapevole dei numerosi messaggi criptici di cui l’opera stessa è costellata.
In quest’ottica, il riferimento all’empowerment come processo atto al fare emergere nell’individuo risorse latenti e al ri-appropriarsi consapevolmente del proprio potenziale creativo prende tutto
un altro significato; l’empowerment femminile non è riferito alla donna,
ma al Principio femminino che alberga nell’umano (pertanto, anche nell’uomo).
Le povere creature tratteggiate da Yorgos Lanthimos sono metastasi di masse "tumorali"
di una umanità ordinaria inconsapevole fatta di pseudo-individui irrimediabilmente
scollegati dal proprio lato esserico.
Anche la critica sociale insita tra le pieghe del racconto prende tutt’altra forma.
La società è l’insieme dei condizionamenti pregressi sedimentati nei millenni nelle teste
e nei comportamenti del genere umano, società che vorrebbe fare di Bella la "strega" bruciata sul rogo inquisitorio (usando "opportunamente" il Fuoco, rivoltandone i significati, contro quella Conoscenza di cui l’umanità di involucri vuoti resterà eternamente invidiosa e terrorizzata). A tal proposito, stenderei un velo sulle mal interpretazioni che hanno tacciato il film di misoginia,
poiché promuoverebbe un’immagine svilente della donna, rappresentata come
oggetto sessuale nelle mani degli uomini.
Che dire, se non che questo tipo di conclusione è emblematica dell’imperante pochezza
coscienziale di certa umanità avvilente!?
L’eros narrato nel film, inteso come fonte di Conoscenza, è ben lungi da beceri concetti moralistici
e bigotti di porno-prostituzione relegata al puro edonismo e/o allo sfruttamento.
Bella non sfida le norme sociali, ma sfida continuamente sé stessa e i propri processi cognitivi
e di apprendimento. La sua è una rivoluzione interiore disarmata.
Le spalle larghe dei vestiti retro-style rimandano vagamente al Principio ermetico dell’Avvolto evidenziato nella lamina II LA PAPESSA, intenta a leggere il libro della Conoscenza
che tiene sulle (tra le) gambe.
TECNICA
Lanthimos utilizza a sprazzi la tecnica di ripresa fish eye che nel caso specifico di questa pellicola (la tecnica è stata utilizzata in altri suoi film) è un rimando al focus (Fuoco) e al pesce = piscis (Luce), a simboleggiare la facoltà del Vedere acquisita attraverso il Sesso Sacro
(la vescica piscis è un rimando alla forma della vagina).

EPILOGO!​
*SPOILER
Negli atti finali del film Alfie si scopre essere una sorta di Tiranno Adamas che Bella, ormai colma di Luce coscienziale e di Potere,
"mette alla propria destra". Il proiettile (a simboleggiare il piombo alchemico) trafigge la radice del piano scientifico-razionale
(piede destro - emisfero sinistro) escogitato dal marito in collaborazione con il medico, piano che prevedeva di estirpare il clitoride
(strumento di Conoscenza e contatto con l’estasi divina) alla sua "amata" moglie.
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Ancora oggi il clitoride viene definito...
"organo erettile femminile impari e mediano, omologo al pene virile, però rudimentale."
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*PICCOLA CONISDERAZIONE PERSONALE!
Permettetemi di dire che le interpretazioni di Emma Stone e Mark Ruffalo sono monumentali,
degne di una pièce di Samuel Beckett.
CONCLUSIONI!
Per chiudere, vi lascio un commento di Lanthimos in riferimento al libro di Alasdair Gray:
“Il romanzo è raccontato dalla prospettiva del chirurgo che restituisce la vita a Bella. Noi volevamo stravolgere il punto di vista.
Emma doveva essere la protagonista”. “Ho dovuto cambiare in molti punti la struttura del romanzo, che è un saggio più politico,
e puntare più sul punto di vista di Emma, sul suo viaggio nel mondo.
È stato un processo lungo, ma il libro era sempre nella mia mente”.
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Come sempre, ci sarebbe molto da dire ancora, ma per questo rimando chi interessato a partecipare ai miei Corsi a tema
e INCONTRI CONFIDENZIALI SUGLI INSEGNAMENTI ESOTERICI.
Invito i lettori di questo e di altri miei articoli a suggerire ad amici e conoscenti
la lettura dei contenuti di questo spazio di riflessione.
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